il Fini giustifica i mezzi

Tempi duri per i “pianisti”, quei deputati cioè che votano anche per qualche collega assente. Il presidente della Camera Gianfranco Fini è intenzionato a far rispettare le regole, anche a costo di far installare un sistema computerizzato di voto basato sul riconoscimento delle impronte digitali.
Se state giustamente esultando all’idea di avere un Parlamento più in linea con l’etica che dovrebbe essergli propria, raffreddate un pochino gli entusiasmi considerando che questa apparecchiatura attualmente la usano soltanto i parlamenti di Messico, Brasile e Albania.28 gennaio 2009