notiziona !

Capire con quale criterio viene dato spazio alle notizie sui nostri mass media è impresa veramente ardua. L’Italia è in guerra con il suo migliore alleato nel Mediterraneo e non se ne parla quasi più. Muoiono centinaia di esseri umani nel tentativo di raggiungere le nostre coste e se ne parla solo di sfuggita. Ci sono quattro referendum e non si dice praticamente nulla sulle scelte che siamo chiamati a fare.
Però le vere chicche sono non tanto nel dire o non dire, ma nel come le cose vengono dette. La parola “guerra”, ad esempio, è praticamente sparita e viene sistematicamente sostituita da “operazioni militari”.
Stamattina ho provato a cercare la parola “guerra” sul sito del Corriere della Sera e non c’è praticamente alcuna speranza di trovare un articolo che parli della Libia (almeno nelle prime sette, otto pagine che ho sfogliato). Analoga situazione sul sito di Repubblica. Se invece si digitano le parole “operazioni militari”, la Libia salta subito fuori nei primi tre o quattro articoli proposti dal motore di ricerca di entrambi i quotidiani.
I morti affogati nel Canale di Sicilia da“clandestini” o “profughi” che erano, sono diventati “migranti”. Molto più poetico, delicato, perfino rassicurante !
È bene sapere, invece, che siamo in guerra con la Libia; è bene sapere che da noi non arriva nessun migrante ma soltanto profughi disperati che dimostrano quanto ancora siamo ricchi (e quanto loro sono disperati) ed è bene sapere di cosa trattano i referendum (www.referendum-2011.info).
Ed è bene, per colmo di prudenza e vocazione al libero pensiero, dubitare di quello che vi raccontano i giornali, le televisioni, i siti internet e perfino i blog indipendenti (compreso questo !)
07 giugno 2011