Nessuna vignetta. Questa volta soltanto la copertina di un libro scritto da un mio amico.
Se vi capiterà di leggere il libro di Alessandro Placidi, probabilmente inorridirete di voi stessi, come è capitato a me, nello scoprire che i nomi dei protagonisti del libro non vi dicono un bel nulla, mentre ricordate perfettamente tutti i nomi dei loro carnefici (terroristi o banditi che siano) oltre ai nomi, e questo va già meglio, delle vittime illustri che i protagonisti del libro hanno tentato di proteggere.
Alessandro non racconta di supereroi, ma di persone straordinariamente normali. Racconta di vite spezzate e sogni bruciati, sullo sfondo grigio piombo di un’Italia, perennemente sospesa tra la tragedia e la farsa. Vite vissute sempre sul filo, il cui destino fa immediatamente venire in mente il sonetto di Cesare Pascarella sull’incidente di due acrobati in un circo:
Li portorno via morti, poveracci !
Sur sangue ce buttorno un po’ de rena,
e poi vennero fòra li pajacci.
26 maggio 2010