à la guerre comme à la guerre

Dopo che per quaranta volte si è dovuto piangere un nostro soldato morto in missione di pace e dopo che, per tutte e quaranta le volte, si sono dovute anche sopportare le polemiche sul nostro ritiro dall’Afghanistan, ormai rituali al pari delle esequie solenni, forse sarebbe ora di smetterla. Smetterla di cambiare il nome alle cose, pensando che così, miracolosamente, anche le cose cambieranno. 14 luglio 2011